N.06
Novembre/Dicembre 2020

Lo Spirito e la preghiera ti ameranno nell’umiltà

Un testo di Silvano del Monte Athos

Il testo è di un santo della chiesa ortodossa russa, ma conosciuto e amato anche in occidente: Silvano del Monte Athos (1866-1938). E’ stato accostato a una serie di figure che chiamerei “i servi della misericordia infinita”, primo fra tutti il mistico siro-orientale – direi quello più conosciuto – Isacco di Ninive (VII sec.). Il suo insegnamento si caratterizza per un amore senza confini, frutto di una vita di ascesi e di umiltà. Ci ricorda come non esistano scorciatoie nel cammino spirituale; e chi promette gioia, allegria e vita cristiana tutta rose e fiori, senza un reale cammino di purificazione personale, si inganna e inganna gli altri. Se si è letto i Fratelli Karamazov, non si avrà difficoltà ad applicare lo spirito dello staretz Zosima a Silvano, a sua volta staretz ricercato da semplici e da letterati. 

In questo testo, Silvano ricorda l’importanza del lasciarsi guidare dallo Spirito per l’opera più difficile: restare nell’umiltà e amare i propri nemici, amare chi pensiamo ci molesti. Inoltre viene sottolineato che insieme alla preghiera liturgica, fondamentale, esiste la preghiera interiore, che trasforma il mondo nel Tempio di Dio. 

O uomo, impara l’umiltà secondo Cristo e il Signore ti farà gustare la dolcezza della preghiera. E se vuoi giungere alla preghiera pura, diventa umile e temperante, confessati sinceramente e la preghiera ti amerà. Fatti docile, sottomettiti di buongrado ai superiori, sii contento di tutto; e allora la tua mente sarà purificata dai vani pensieri. Ricorda che il Signore ti guarda, rimani nel timore di ferire tuo fratello, non affliggere mai in nulla il tuo fratello, non giudicarlo, non contristarlo nemmeno con l’espressione del tuo volto; lo Spirito Santo ti amerà e verrà in ogni cosa in tuo aiuto.  

Lo Spirito Santo assomiglia molto a una madre affettuosa. La madre ama il suo figliuolo e si affatica per lui. Così anche lo Spirito Santo compatisce, perdona, cura, ammonisce e allieta. E lo Spirito Santo lo si riconosce nella preghiera fatta nell’umiltà. 

Chi ama i nemici presto conoscerà il Signore per mezzo dello Spirito Santo. Chi invece non li ama, per lui non voglio neanche scrivere. Ma mi affliggo per lui, perché tormenta se stesso e gli altri e non conoscerà il Signore. 

Unanima che ama il Signore non può fare a meno di pregare, perché è attratta verso di lui dalla grazia che sperimentata nella preghiera. 

Per la preghiera ci sono state date le chiese; in esse infatti si celebrano gli uffici secondo i libri liturgici, ma non è possibile avere sempre la chiesa con sé e neppure i libri liturgici, mentre la preghiera interiore è sempre e dovunque dentro di te. Nelle chiese si compiono i servizi divini, e lo Spirito di Dio è presente, ma il migliore tempio di Dio è l’anima, e per chi prega interiormente tutto il mondo diventa un tempio di Dio. 

 

(Testo tratto da Archimandrita Sofronio, Silvano del Monte Athos (1866-1938). La vita, la dottrina, gli scritti, Gribaudi, Milano 20024, 270-271). 

 

 

 

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