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Una brezza gentile che accarezza le spalle

La nostra vita non è solo una successione di eventi, disposti così a casaccio, ma ogni evento è strumento di Dio per modellare la nostra esistenza e noi siamo chiamati a collaborare a quest’opera perché la storia della nostra salvezza, quella di ognuno, è sempre scritta a quattro mani, quelle nostre e quelle di Dio.

Riportiamo qui un brano tratto da un libro di Henri J. M. Nouwen in cui racconta il suo “mettersi in ascolto” di Dio.

 

 

Ho vissuto realmente la mia vita oppure l’hanno vissuta gli altri per me? Ho preso veramente delle decisioni che mi hanno condotto qui, in questo momento, in questo posto, o sono stato semplicemente trascinato dalla corrente, dagli avvenimenti tristi o lieti che fossero? Non ho alcuna intenzione di rivivere tutto, ma mi piacerebbe ricordare di più affinché la mia piccola storia potesse diventare un libro su cui riflettere e da cui trarre profitto. Non credo affatto che la mia vita sia una lunga successione di incidenti o di accidenti concatenati a casaccio, di cui io non sia molto più di una vittima passiva. Ritengo che nulla sia accidentale, che Dio mi abbia modellato attraverso gli eventi dell’esistenza e di doverne riconoscere la mano formatrice lodandolo e ringraziandolo per le grandi cose che ha fatto per me.

Non so se ho ascoltato abbastanza il Dio della storia, il Dio della mia storia, se l’ho riconosciuto quando mi ha chiamato per nome, quando ha spezzato il pane o quando mi ha chiesto di gettare le reti dopo una giornata infruttuosa. Forse ho vissuto troppo in fretta, sempre in ansia, febbrilmente, dimenticando di prestare attenzione a ciò che accadeva dov’ero in quel momento, proprio sotto il mio naso. Si può scoprire in un fiore un universo di bellezza e si può gustare la grazia di Dio in un breve attimo. Non è necessario viaggiare molto per ammirare la bellezza del creato e non sono necessarie estasi sublimi per scoprire l’amore di Dio. Ma è necessario fermarsi e attendere per capire che Dio non si trova nei terremoti, nelle tempeste o nei fulmini ma nella brezza gentile con cui ci accarezza le spalle.

 

 

 

(Henri J.M. Nouwen, Ho ascoltato il silenzio. Diario da un Monastero Trappista, Queriniana 1979, p. 93)