La logica dell’amore
“L’originalità della vocazione cristiana è di far coincidere il compimento della persona con la realizzazione della comunità; ciò vuol dire — ancora una volta — far prevalere la logica dell’amore su quella degli interessi privati, la logica della condivisione su quella dell’appropriazione narcisistica dei talenti (cfr. 1 Cor 12-14).”
Riportiamo qui uno stralcio del Documento finale del Congresso sulle Vocazioni al Sacerdozio e alla Vita Consacrata in Europa (Roma, 5-10 maggio 1997): Nuove vocazioni per una nuova Europa.
Allo Spirito Santo si addice anzitutto l’eterno protagonismo della comunione che si riflette nell’icona della comunità ecclesiale, visibile attraverso la pluralità dei doni e dei ministeri. È proprio nello Spirito, infatti, che ogni cristiano scopre la sua assoluta originalità, l’unicità della sua chiamata e, al tempo stesso, la sua naturale e incancellabile tendenza all’unità. È nello Spirito che le vocazioni nella Chiesa sono tante e assieme sono una stessa unica vocazione, all’unità dell’amore e della testimonianza. È ancora l’azione dello Spirito che rende possibile la pluralità delle vocazioni nell’unità della struttura ecclesiale: le vocazioni nella Chiesa sono necessarie nella loro varietà per realizzare la vocazione della Chiesa, e la vocazione della Chiesa — a sua volta — è quella di rendere possibili e praticabili le vocazioni della e nella Chiesa. Tutte le diverse vocazioni sono dunque protese verso la testimonianza dell’agape, verso l’annuncio di Cristo unico salvatore del mondo.
Proprio questa è l’originalità della vocazione cristiana: far coincidere il compimento della persona con la realizzazione della comunità; ciò vuol dire — ancora una volta — far prevalere la logica dell’amore su quella degli interessi privati, la logica della condivisione su quella dell’appropriazione narcisistica dei talenti (cfr. 1 Cor 12-14).
La santità diventa pertanto la vera epifania dello Spirito santo nella storia. Se ogni persona della Comunione Trinitaria ha il suo volto, e se è vero che i volti del Padre e del Figlio sono abbastanza familiari perché Gesù facendosi uomo come noi ha rivelato il volto del Padre, i santi diventano la più parlante icona del mistero dello Spirito. Così pure ogni credente fedele al vangelo, nella propria vocazione particolare e nella chiamata universale alla santità, nasconde e rivela il volto dello Spirito Santo.
(Pontificia Opera per le Vocazioni Ecclesiastiche, Nuove vocazioni per una nuova Europa, 18d)
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