N.02
Marzo/Aprile 2021

Imparare

Il profeta Geremia racconta di aver udito l’invito del Signore a recarsi nella bottega di un vasaio per poter udire la sua Parola (Ger 18,2) che illumina la sua mente attraverso i gesti delle mani esperte che plasmano l’argilla. Egli riesce ad intuire la voce di YHWH osservando l’opera dell’artista e al contempo riconoscendo l’annuncio che sta dietro le cose. È affascinante ascoltare il racconto di chi è esperto nell’arte o nella scienza perché sa mischiare alla tecnica un sapere denso, non fatto di numerose nozioni ma di verità semplici che parlano della vita. E chi osserva, se vuole imparare la medesima arte, ha bisogno di assumere la stessa postura e disporsi non soltanto ad apprendere ma a scoprire che per conoscere è necessario entrare nelle cose, lasciarsi meravigliare e raggiungere dall’incredibile racconto di loro stesse. 

Una semplice opera di restauro di un vecchio armadio può essere compiuta apprendendo la tecnica migliore per carteggiarlo o semplicemente pulirlo, liberarlo dai tarli e curarlo con la cera. Il risultato è garantito anche rimanendo alla superficie ma lo stesso lavoro può diventare un importante esercizio di contemplazione se – lavorando – si è accompagnati ad immaginare la storia di cui quelle tavole sono impregnate, le persone che se ne sono servite prima di noi, le loro storie, i momenti felici e tristi che hanno accompagnato l’apertura delle ante e dei cassetti nello scorrere del tempo; nel medesimo orizzonte pensare a chi fruirà dell’opera rinnovata, la casa che l’accoglierà, le speranze e le fatiche di chi ne fruirà in futuro. 

«L’intervento dell’essere umano sulla natura si è sempre verificato, ma per molto tempo ha avuto la caratteristica di accompagnare, di assecondare le possibilità offerte dalle cose stesse. Si trattava di ricevere quello che la realtà naturale da sé permette, come tendendo la mano» (Francesco, Laudato si’, 106). 

La prospettiva è estremamente utile alla pastorale tutta vocazionale. Da una parte libera dall’illusione che si tratti semplicemente di assumere una tecnica o sviluppare una nuova strategia più efficace per garantirsi i risultati; dall’altra permette di guadagnare la mai sufficientemente rinnovata consapevolezza pratica che la Sapienza vera viene da Dio e la si riceve solo frequentando la sua Parola, leggendola e ricercandola insieme nelle Scritture e nelle parole che sono nascoste nella storia e nelle vite delle donne e degli uomini, di tutti. 

«Molte cose devono riorientare la propria rotta, ma prima di tutto è l’umanità che ha bisogno di cambiare. Manca la coscienza di una origine comune, di una mutua appartenenza e di un futuro condiviso da tutti» (Francesco, Laudato si’, 202). L’annata duemilaventuno della nostra rivista si ispira a questo numero della lettera enciclica sulla casa comune. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso i commenti alla Parola saranno curati da rappresentati dell’Ebraismo e delle diverse Confessioni cristiane.