N.02
Marzo/Aprile 2021

L’amore di un padre

In “Nowhere Special” Uberto Pasolini trasforma una fatto di cronaca in una poesia dolce e dolente. Il coraggio di un padre solo chiamato a congedarsi dal proprio figlio.

 

 

Con il suo bellissimo “Still Life” nel 2013 il regista Uberto Pasolini ha conquistato tutti per il suo racconto sociale, per il suo indagare gli ultimi sulla stessa direttrice di Ken Loach ma con uno stile delicato e poetico. A distanza di sette anni ritorna con una proposta altrettanto potente e struggente. Parliamo di “Nowhere Special” (2020), film presentato in concorso nella sezione Orizzonti alla 77a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia.  

Partendo da un caso di cronaca, Uberto Pasolini ci racconta la vicenda in Inghilterra del trentenne John (James Norton), di professione lavavetri e padre solo di un bambino, Michael, di appena quattro anni. John conduce una vita onesta e semplice, arrivando a fine mese a fatica ma sempre con il sorriso e grande umiltà. La sua quotidianità viene stravolta dalla scoperta di una malattia incurabile: a John rimangono pochi mesi di vita e deve provvedere al futuro del suo bambino. Accompagnato da un’assistente sociale, inizia a incontrare varie famiglie in cerca della realtà migliore per accogliere il proprio figlio: non vuole genitori benestanti, ma persone capaci di accogliere il figlio Michael con tenerezza e di fornirgli gli stimoli più consoni all’educazione che ha in mente, l’educazione del cuore.  

Uberto Pasolini si conferma un grande narratore di periferie e di sentimenti; e come nel precedente film, in “Nowhere special” ci racconta una storia piccola, ma di grande pathos e raffinatezza. Non entra nel dramma del giovane padre cercando il ricatto emotivo nello spettatore, bensì si sofferma a tratteggiare la tempesta di emozioni che esplodono nel cuore dell’uomo e nel contempo tutta la sua resilienza come padre, attento e premuroso nei confronti di quel figlio da cui si deve separare. “Nowhere Special” ha una pulizia visiva notevole, molto composto nella gestione delle emozioni e capace di toccare tutte le corde umane in campo.  

Uberto Pasolini e l’interprete James Norton danno slancio a un film struggente, che scalda con accese e vibranti emozioni, non facendo mancare dall’orizzonte la possibilità della speranza. Seppure minacciato dalla presenza ingombrante della morte, il racconto non le concede l’ultima parola: è l’amore a inondare lo schermo, regalando lacrime di bella commozione. La Commissione nazionale valutazione film CEI ha riconosciuto “Nowhere Special” consigliabile, poetico e adatto per dibattiti (cnvf.it). 

 

 

Schermi paralleli. Sullo stesso tracciato la commedia italiana a pennellate drammatiche “Cosa sarà” (2020) di Francesco Bruni con un intenso Kim Rossi Stuart. Il cammino di un uomo, di un padre, lungo il sentiero della malattia. Un percorso teso a riabbracciare la vita, a riscoprirne il senso grazie al ruolo centrale della famiglia. Consigliabile.