N.01
Gennaio/Febbraio 2022

Questa ricca povertà

Padre – Dalla mia essenza di intima potenza procede un altro frutto: una ricca povertà. 

Anima – La ricchezza conferisce povertà? E la povertà fa gustare l’essenza? 

Padre – Sì, figlia, la povertà fa gustare l’essenza e la ricchezza conferisce povertà. Sta attenta. Infondendo la mia Verità (Gesù), io conferisco un frutto di povertà: la mia Verità è insieme a me somma ricchezza e io la mandai giù da voi in estrema povertà, solo per dimostrarvi quanto io amo la povertà. La mia Verità ha arricchito di povertà sé stesso, affinché voi con la povertà possiate acquistare le vere ricchezze. Ve l’ha manifestata in tutta la sua vita, al principio, nel mezzo e alla fine, perché voi poteste capire che dovevate comprenderla, amarla, possederla. Mostrò di apprezzarla quando nacque in mezzo a voi uomo e povero senza intendimento, posto sul fieno di una stalla tra gli animali. Mostrò di amarla nella sua vita quando disse: “Beati i poveri in spirito” (Mt 5,3) e “Le volpi hanno le loro tane, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Lc 9,58). Mostrò di possederla quando con tanto amore volle essere innalzato nudo sulla croce per voi. La povertà vi riveste di me che sono somma ricchezza; e l’anima che possiede la povertà, diventa gioconda, fertile e amena come la terra che in primavera è piena di fiori, di frutti, di foglie e di rami. In quella stagione voi vi deliziate della terra e altrettanto io mi diletto dell’anima che possiede questa ricca povertà. I fiori di quest’anima sono le opere che profumano di povertà, così amata dalla mia Verità… Le foglie sono i desideri, sempre verdeggianti nella speranza di poter godere di me senza attaccarsi alle ricchezze e alle cose transitorie della terra. I frutti dell’anima consistono nel generare il mio Verbo e rigenerare sé stessa. I rami sono le parole che Dio pronuncia con la sua bocca, le quali fanno ombra soave all’anima che ama la povertà, per cui il sole della mia giustizia non la può ferire…