N.02
Marzo/Aprile 2023
Fonti /

Sotto il segno di Dio

Sette volte al giorno io ti lodo

La liturgia è la grande scuola di preghiera della chiesa. Non è solo una questione di arte, di canto, di simbolismo. C’è molto di più. Cristo stesso, nella liturgia, per mezzo del suo Spirito Santo, prega e offre il sacrificio nel suo corpo, la chiesa. La partecipazione attiva alla liturgia è quindi molto più della mera esattezza rubricistica e del gusto estetico, molto più anche della comprensione spirituale e dell’applicazione dei grandi testi ispirati. È una partecipazione mistica alla preghiera e al sacrificio di Gesù Cristo, il Verbo incarnato, il nuovo Adamo e il sommo sacerdote della nuova creazione.

Quando celebriamo la santa liturgia, Cristo prega in noi, il suo santo Spirito adora e ama in noi. La luce per comprendere quanto cantiamo e facciamo ci è donata in modo soprannaturale dallo stesso Spirito Santo. La sua grazia ci trasforma in Cristo, così che il profondo della nostra anima comincia a farsi simile a Cristo e i nostri cuori sono partecipi dell’amore e della donazione con cui, sulla terra, egli si offrì al Padre.

La liturgia, proprio perché tiene conto globalmente della natura dell’uomo che è corpo e anima, offe una perfetta educazione alla vita di preghiera. L’opus dei scandisce la giornata del monaco in tempi di lettura, di lavoro e di preghiera, con determinati momenti di culto pubblico. Questi bastano a mettere la sua intera giornata e tutte le sue attività sotto il segno di Dio, e il monaco, che è alla presenza di Dio sia che lavori, sia che mediti, sia che legga, fa di ogni cosa una preghiera.

 

(Thomas Merton, Un vivere alternativo, Ed. Qiqajon, Comunità di Bose, Magnano 1994, 88.91)

 

 

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