N.03
Maggio/Giugno 2023

Vivre une pastorale des jeunes et des vocations, unie, “sans confusion, ni séparation”

On cantonne parfois la pastorale des vocations à un « petit reste » choisi (Sophonie, 3,12) qui doit être choyé et accompagné. Depuis plusieurs années, nous avons choisi en France, de fusionner le service des vocations avec celui de la pastorale des jeunes, cela au niveau national mais aussi dans de nombreux diocèses. Chaque étape de la croissance spirituelle d’un jeune est l’espace d’une pastorale des vocations.

Le parcours d’un jeune aujourd’hui est rapidement confronté à des choix engageant son avenir, choix d’orientation scolaire aux multiples options. Ainsi dès l’adolescence, peut résonner en lui cette question du sens à donner à sa vie. LeSens, comme signification des choix que je pose, avec mes valeurs et mes convictions, mais aussi le sens comme direction que je veux donner à mon engagement personnel dans la société. Tous ces multiples choix qui jalonnent l’itinéraire d’un jeune chrétien, participent à une pastorale des vocations , il s’agit d’être présent lors des forums, des rencontres et d’exprimer que la recherche de sa vocation concerne chacun, nul n’en est exclus.

Dans Christus vivit, le Pape François écrit « La vocation inclut l’appel à la vie, l’appel à l’amitié avec lui, l’appel à la sainteté » (CV 248). Ce paragraphe présente à la fois le processus d’accompagnement et le contenu de la vocation.

L’appel à reconnaitre ce qui me donne vie. Accompagner au plus tôt les jeunes dans cette relecture de ce qui leur donne vie, de ce qui les dynamise, les vitalise et leur donne le gout de l’autre. Ainsi ils pourront aussi reconnaitre les chemins de traverses, ce qui les dévitalise dans les relations, dans leurs activités. Etape indispensable d’un discernement vocationnel.

L’appel à l’amitié avec le Christ. Il n’y a pas de vocations sans une rencontre personnelle avec le Christ. Apprentissage et découverte de la Parole de Dieu, de la prière personnelle et en communauté, de l’écoute du Maître de la vie. Dans cette relation de proximité et d’amitié avec le Christ, pourra naître et grandir en chacun le désir de Lui ressembler et d’être avec lui.

L’appel à la sainteté. Ce chemin de sainteté va prendre pour chacun des routes différentes et demandera prière et discernement. C’est ainsi que va murir de manière normale pour certains d’entre eux un appel à une vocation spécifique, consacrée ou sacerdotale. Face aux besoins du monde, avec mes dons et mes faiblesses reconnus, « Seigneur que désires-tu de moi ? » Si la pastorale des vocations accompagne depuis le début les jeunes, ce continuum sera fécond, évitant une pastorale stérile de recrutement, délétère pour le jeune et pour l’Eglise.

 

Pubblichiamo di seguito la traduzione italiana dell’articolo:

Vivere una pastorale unitaria dei giovani e delle vocazioni, “senza confusione o separazione”

La pastorale vocazionale a volte è limitata a un “piccolo resto” scelto (Sof 3,12) che deve essere coccolato e accompagnato. In Francia, diversi anni fa, abbiamo deciso di unire il servizio vocazionale con quello di pastorale giovanile, sia a livello nazionale che in molte diocesi. Ogni tappa della crescita spirituale di un giovane è una pastorale vocazionale.

I giovani di oggi si trovano rapidamente di fronte a scelte che influenzeranno il loro futuro, come ad esempio le numerose opzioni disponibili quando si tratta di scegliere un corso di studi. Fin dall’adolescenza può risuonare in loro la domanda sul senso da dare alla loro vita. Significato come significato delle scelte che faccio, con i miei valori e le mie convinzioni, ma anche significato come direzione che voglio dare al mio impegno personale nella società. Tutte queste molteplici scelte che segnano il cammino di un giovane cristiano fanno parte di un approccio pastorale alle vocazioni: si tratta di essere presenti nei forum e negli incontri e di esprimere il fatto che la ricerca della propria vocazione riguarda tutti e nessuno è escluso.

In Christus vivit, Papa Francesco scrive “La vocazione comprende la chiamata alla vita, la chiamata all’amicizia con Lui, la chiamata alla santità” (CV 248). Questo paragrafo presenta sia il processo di accompagnamento che il contenuto della vocazione.

La chiamata a riconoscere ciò che mi dà vita. Accompagnare i giovani il più presto possibile in questa rilettura di ciò che dà loro la vita, di ciò che li energizza, li vitalizza e dà loro il gusto per gli altri. In questo modo, saranno anche in grado di riconoscere le strade secondarie, le cose che li devitalizzano nelle loro relazioni e nelle loro attività. Questo è un passo essenziale nel discernimento vocazionale.

La chiamata all’amicizia con Cristo. Non ci possono essere vocazioni senza un incontro personale con Cristo. Apprendimento e scoperta della Parola di Dio, preghiera personale e comunitaria, ascolto del Maestro di vita. In questo rapporto di vicinanza e amicizia con Cristo, può nascere e crescere in ogni persona il desiderio di essere come Lui e di stare con Lui.

La chiamata alla santità. Questo cammino verso la santità prenderà strade diverse per ogni persona e richiederà preghiera e discernimento. In questo modo, per alcuni di loro maturerà normalmente la chiamata a una vocazione specifica, consacrata o sacerdotale. Di fronte alle necessità del mondo, ai miei doni e alle mie debolezze riconosciute, “Signore, cosa vuoi da me? Se la pastorale vocazionale accompagna i giovani fin dall’inizio, questo continuum sarà fruttuoso, evitando un approccio pastorale sterile al reclutamento, che è dannoso sia per il giovane che per la Chiesa.