Come la luce
C’è un momento della notte in cui avviene qualcosa di straordinariamente bello, un vero e proprio miracolo che con quotidiana perseveranza si ripete ad ogni angolo della terra. Dopo il buio fitto, nell’oscurità si apre come una frattura ed il cielo scurissimo inizia quasi ad essere “spezzato” dal delicato eppur inarrestabile giungere della luce del nuovo giorno. Il più delle volte questo spettacolo è riservato alla vegetazione e agli animali che prima degli esseri umani sembrano attendere con impazienza e sufficientemente desti il prodigio dell’alba. Se però ci capitasse di trovarci, magari ancora un po’ assonnati, davanti all’inizio del giorno, i nostri occhi vedrebbero la realtà intorno a noi manifestarsi poco a poco, prendendo il ritmo dell’avanzare della luce. Ecco allora apparire prima i contorni di quello che precedentemente ci era sembrata una informe macchia nera e da ultimo, i colori, inizialmente così confusi e pian piano sempre più riconoscibili e vividi.
Lo Spirito nella Chiesa agisce allo stesso modo, proprio «come la luce rapida / piove di cosa in cosa, / e i color vari suscita / dovunque si riposa» (A. Manzoni, Inni sacri – La Pentecoste). I carismi, come i colori, sono venuti alla luce, quando essa si è posata sulla nostra terra, quando cioè la Vita stessa di Dio ha incontrato ciò che singolarmente e insieme siamo. L’unica fonte dello Spirito, il vero Autore, ha generato una molteplicità vastissima riflettendo in modo mirabile quello che la Chiesa è nella sua più profonda identità: un solo popolo perché innestati nell’unico Corpo di Cristo eppur diversi, lì dove – come al mattino di Pentecoste – la diversità diviene l’unico modo per realizzare appieno l’unità da cui tutto procede e a cui tutto tende.
Unità e pluralità sono allora i poli entro i quali si genera l’energia della vita nuova, di quella profondità dell’essere che ha iniziato a fluire in noi da quando il Risorto ci ha fatto dono del suo Spirito.
I carismi ci ricordano costantemente che siamo parte di una storia più grande: in Cristo il Padre ci dona senza interruzione il suo Spirito perché siamo figli e siamo suoi già da «prima della creazione del mondo» (Ef 1, 4). È un’eccedenza d’amore la sua, «riversata in abbondanza su di noi» (Ef 1, 8). Allora traboccando in e da ciascuno tale amore diviene capace di raggiungere altri nell’annuncio e così di edificare la Chiesa, comunione di amati e chiamati. I carismi però ci ricordano anche la parzialità che siamo in questa storia perché il Signore ha voluto, distribuendo doni diversi, che avessimo bisogno gli uni degli altri, liberandoci dal veleno dell’autosufficienza, grati di poter gustare il miracolo della comunione che non appiattisce le differenze ma che al contrario impiega la forza della pluralità «per l’utilità comune» (1Cor 12, 7).
Accompagnare le vocazioni
Nella rubrica Assaggi d’Autore – che con il presente fascicolo trova il suo ultimo contributo – si è voluto offrire un semplice strumento utile all’accompagnamento e al discernimento vocazionale. Nei suoi cinque anni di vita ha inteso descrivere i tratti fondamentali delle vocazioni derivate dal Battesimo e raccontarne alcune declinazioni che si caratterizzano concretamente nella vita. Accompagnare la vocazione, infatti, è un’opera artigianale perché la storia di ogni persona e il suo dialogo con il Signore è unica e irripetibile: «Se ogni essere umano ha la propria vocazione fin dal momento della nascita, esistono nella Chiesa e nel mondo varie vocazioni che, mentre sul piano teologico esprimono la somiglianza divina impressa all’uomo, a livello pastorale-ecclesiale rispondono alle varie esigenze della nuova evangelizzazione, arricchendo la dinamica e la comunione ecclesiale: “La Chiesa particolare è come un giardino fiorito, con grande varietà di doni e carismi, movimenti e ministeri […]”. Le vocazioni nella Chiesa sono necessarie nella loro varietà per realizzare la vocazione della Chiesa, e la vocazione della Chiesa – a sua volta – è quella di rendere possibili e praticabili le vocazioni della e nella Chiesa» (Pontificia Opera per le Vocazioni Ecclesiastiche, Nuove vocazioni per una nuova Europa, 11a.13b). Riprendere di seguito la lettura di tutti i contributi apparsi nella rubrica (e disponibili online sul sito www.rivistavocazioni.chiesacattolica.it) si rivela un ottimo esercizio di contemplazione del mistero della Chiesa nelle svariate forme delle diverse vocazioni per riconoscerne le sfumature, gli elementi comuni e le molteplici differenze. In questo modo, ascoltando i desideri e le intuizioni ancora grossolane di chi si avvia in un itinerario di discernimento vocazionale è possibile intuirne i possibili esiti e suggerire – senza mai indirizzare forzatamente – di approfondire e considerare l’una o l’altra via che possa corrispondere al dono che il Signore sta preparando per lui o per lei.
«E se il Signore ha deciso di regalarti una grazia, un carisma che ti farà vivere la tua vita in pienezza e ti trasformerà in una persona utile per gli altri, in qualcuno che lasci un’impronta nella storia, sarà sicuramente qualcosa che ti renderà felice nel più intimo e ti entusiasmerà più di ogni altra cosa in questo mondo. Non perché quello che sta per darti sia un carisma straordinario o raro, ma perché sarà giusto su misura per te, su misura di tutta la tua vita» (Francesco, Christus vivit, 288).