N.05
Settembre/Ottobre 2019

Complementari

«Ricordo che Dio ci ha creato sessuati. Egli stesso ha creato la sessualità, che è un regalo meraviglioso per le sue creature […]. È una passione, è l’amore appassionato. Il vero amore è appassionato» (Francesco, Christus vivit, 261).

Nel pensiero di Dio sull’uomo e sul cosmo c’è la sessualità, il maschile e il femminile insieme perché, nella complementarietà dei sessi, ciascuno possa esprimere al meglio la propria vocazione. Complementare viene dal latino complēre e porta con sé i significati di riempire, completare, condurre a compimento; sembra echeggiare l’intuizione di Dio nel racconto di Genesi: «Non è bene che l’uomo sia solo, voglio fargli un aiuto che gli corrisponda» (Gen 2,18); sembra di sentire la meraviglia di Adamo nell’intuire la sua sorgiva vocazione.

Ogni vocazione, infatti, è un appello ad amare e a cui uomo e ogni donna è invitato/a a rispondere in maniera appassionata e feconda. «L’uomo è chiamato all’amore come spirito incarnato, cioè come anima e corpo nell’unità della persona […]. La sessualità, quindi, non è qualcosa di puramente biologico ma riguarda piuttosto il nucleo intimo della persona» (Pontificio Consiglio per la Famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 3). Anche la vocazione riguarda il medesimo intimo nucleo dell’identità personale e, di conseguenza, non può che declinarsi al maschile e al femminile, non può che essere sessuata.

Aprire un discorso a riguardo ci sembra fruttuoso. In senso ampio libera il concetto dal rischio dello ‘gnosticismo’ che lo tiene prigioniero di «una mente senza incarnazione» (cf. Francesco, Gaudete et exsultate, 37). Talvolta, infatti, si immagina la vocazione più come un’idea che come la storia incarnata di una vita, tutta davanti a Dio (Francesco, Christus vivit, 249).

In questa direzione si può considerare che il dialogo con Lui, la relazione con la Parola e con la Storia, il conseguente discernimento e risposta vocazionale avvengano in modalità differenti, al maschile e al femminile; e riconoscere la ricchezza della loro reciproca complementarietà. Le vocazioni del presente e del futuro, per essere genuinamente umane e credibili nell’annuncio alle nuove generazioni dovranno recuperare il patto di alleanza tra donne e uomini (cf. Francesco, Christus vivit, 81).

Per capire, «bisogna partire dall’alto – caelis ibat – celibato: colui che è in cammino verso il cielo, che va incontro a colui che dal cielo discende» (M. Delbrêl).