N.05
Settembre/Ottobre 2003

Il servizio del CNV e della Rivista all’accompagnamento vocazionale e alla formazione delle guide spirituali

Sono ormai alcuni anni che il CNV ha preso atto di un cambiamento riguardo alla formazione degli animatori vocazionali di base: l’impegno nei loro confronti è stato assunto dalle Chiese locali e dai vari istituti di vita consacrata, con iniziative molteplici. Un precedente corso (che si teneva durante l’estate a livello nazionale) per animatori vocazionali parrocchiali, soprattutto laici, è stato soppresso per mancanza di partecipazioni. Ci siamo però accorti che riprendeva sempre più forza un altro dei cammini del CNV: il seminario sulla direzione spirituale a servizio dell’orientamento vocazionale. Esso aveva uno scopo assai più mirato e alto: la formazione di guide spirituali particolarmente attente alla dimensione vocazionale.

Abbiamo allora preso atto che al CNV si chiedevano percorsi più specialistici e specifici per gli educatori e i formatori. Non abbiamo però voluto abbandonare il nostro mandato nella Chiesa italiana di servizio alle vocazioni di speciale consacrazione, perciò siamo stati attenti a non trasformare quel seminario in qualcosa di altro. Per esempio, in un corso di spiritualità, puntando solo sui contenuti biblico-teologici del cammino; o in uno di psicologia, insistendo solo sulle meto-dologie relazionali; o in un corso di pastorale vocazionale. Abbiamo sempre tentato invece di legare insieme e di integrare queste dimensioni che sono apparse via via essere proprie di tutti i cammini di pastorale vocazionale. 

Lo strumento principale di questa integrazione è stato l’aver chiamato a guidare il seminario un certo numero di esperti di materie teologiche, di scienze umane o di pastorale che però fossero anche impegnati nella formazione soprattutto di seminaristi o consacrati, e già “rodati” sullo strumento della direzione spirituale. Persone che avevano già fatto in se stessi quella sintesi delle dimensioni essenziali dell’accompagnamento vocazionale, proprio per il servizio o compito ecclesiale ricevuto.

Abbiamo però voluto che questi seminari fossero anche di formazione, non solo per guide spirituali già avviate, ma per tutti quegli animatori vocazionali di base (preti e religiosi giovani; incaricati di pastorale giovanile e vocazionale; ecc.) che rappresentano sempre la metà circa dei partecipanti e che sono da noi esplicitamente invitati, per iniziarli alla pratica della direzione spirituale. 

Dentro questa evoluzione, si è deciso di utilizzare la rivista Vocazioni per la pubblicazione degli atti dei seminari. Per oltre dieci anni infatti, grazie alla collaborazione delle Edizioni Paoline e soprattutto dell’ed. Ancora, era stata pubblicata una selezione delle relazioni dei seminari. La pubblicazione con la nostra Rivista ci sembrò avesse alcuni vantaggi: la rapidità con la quale, solo due o tre mesi dopo, i partecipanti avrebbero avuto già in mano i contenuti del Seminario; la scelta di un pubblico, quello della Rivista, più mirato e più interessato ad utilizzare questo tipo di strumenti, già pensati per chi agisce in campo vocazionale specifico; una diffusione più ampia rispetto ad una pubblicazione che va nelle librerie, perché oltre agli abbonati la rivista viene messa anche a disposizione in diverse occasioni: incontri, convegni, forum, di livello nazionale o locale.

La Rivista stessa del resto ne ha tratto giovamento, perché ogni anno può avere così un numero in più che diventa “pesante” per contenuti e contributi alla pastorale vocazionale e quindi a tutta la pastorale in genere, qualificandosi anche per studi lunghi e articolati, di notevole qualità. Inoltre è come se ogni anno si ritornasse sul tema dell’accompagnamento vocazionale personale, benché rivisitato da angolature diverse, facendolo essere il tema più trattato e sviluppato nella Rivista, e senza che risulti inflazionato: è infatti diventato a buon diritto il tema centrale della pedagogia vocazionale. 

Negli ultimissimi anni abbiamo deciso di caratterizzare il Seminario con l’avvicinamento di grandi figure spirituali, che fossero anche legate a istituti di vita consacrata, per favorire lo scambio e la collaborazione con il CNV e con la pastorale vocazionale della Chiesa italiana (Padre Pio, S. Antonio di Padova, S. Gabriele dell’Addolorata, S. Giovanni Bosco). Di nuovo la Rivista ha svolto il ruolo di rendere noto agli animatori vocazionali della Chiesa italiana come si possono realizzare iniziative o cammini in collaborazione con tutte le realtà vocazionali presenti nelle Chiese locali, per valorizzarne i doni e inserirle nella pastorale ordinaria e in quella vocazionale specifica, che ne è l’anima. Ci sembra che questa linea sia da proseguire con decisione, perché è un modo assai efficace di realizzare la pastorale vocazionale unitaria, sia a livello di base che di vertici. Il CNV e la Chiesa italiana si possono arricchire di modalità di accompagnamento e di contenuti carismatici spirituali che hanno connotano (o connotano ancora) tante vocazioni particolari nella Chiesa. D’altro lato con un seminario di livello nazionale queste realtà preziose vengono messe ancora di più in circolazione. Ne trarranno vantaggio le guide spirituali, ma anche tutti coloro che si faranno accompagnare da loro, con un’efficacia maggiore per la pastorale vocazionale e per i chiamati di ogni tipo.

 

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