N.01
Gennaio/Febbraio 2019

Nel poliedro

Vocazione, con-vocazione ecclesiale e integrazione della fragilità

  Vorrei iniziare questo contributo riferendomi al n. 131 del documento finale della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi dell’ottobre scorso, dove si afferma: «Una Chiesa sinodale e missionaria si manifesta attraverso comunità locali abitate da molti volti. Fin dall’inizio la Chiesa non ha avuto una forma rigida e omologante, ma si è sviluppata come un poliedro di persone con sensibilità, provenienze e culture diverse. Proprio in questo modo essa ha mostrato di portare nei vasi di creta della fragilità umana il tesoro incomparabile della vita trinitaria. L’armonia che è dono dello Spirito non abolisce le differenze, ma le accorda generando una ricchezza sinfonica». Si tratta di un passaggio sintetico di ampio respiro teologico e umano, in cui si può contemplare il terreno originario su cui le vocazioni non solo nascono e crescono, ma anche proseguono nel tempo, affrontando luci e ombre che mai mancano nella vita di…

Per accedere al contributo devi registrarti. La registrazione è gratuita.
Registrati ora
o accedi se sei già registrato