N.02
Marzo/Aprile 2020

Cammino del Volto Santo

Itinerario della Via del Volto Santo e della Via Matildica del Volto Santo

 

Il percorso… 

Mito e leggenda si intrecciano, attorno alla storia del crocifisso del Volto Santo. Si narra che fu intagliato in noce da Nicodemo, colui che depose Gesù nel sepolcro. La sua mano sarebbe stata guidata dalla Grazia Divina nel ricalcare le vere sembianze del Cristo e, mentre lui riposava, due angeli avrebbero scolpito il Volto. Per sfuggire alle persecuzioni, il manufatto fu posto su un’imbarcazione priva di equipaggio che, da Joppe, attraversò il Mediterraneo fino a Luni. Né i pirati, né le scorrerie saracene, né gli stessi Luneesi poterono avvicinare la barca: solo il vescovo di Lucca Giovanni I poté recuperarla, avendo ricevuto in sogno, da un angelo, questa missione. Per la collocazione, sorsero contrasti tra le due città: la scelta fu affidata a due buoi che si diressero senza esitazioni verso Lucca (mentre Luni ricevette un’ampolla con il sangue di Gesù). È così che il Volto Santo si venera a Lucca dal 752, nella chiesa di San Martino. Il lungo peregrinare del Volto Santo è quello che oggi impegna, metaforicamente, appassionati e istituzioni nella ricostruzione di una Via che sembra narrare le sorti stesse della reliquia, intrecciandosi con la storia di Matilde di Canossa, potente feudataria e ardente sostenitrice del papato, personaggio di primo piano in un’epoca in cui le donne vivevano ai margini. Tutte le antiche vie di pellegrinaggio nascono da sintesi storiche di diverse strade percorse nei secoli da viandanti, pellegrini, eserciti e mercanti: anche quelle che oggi vengono chiamate Via del Volto Santo e Via matildica del Volto Santo stanno rinascendo da un meticoloso lavoro di ricomposizione ed attualizzazione. Descriveremo le tappe dei due cammini che appassionano per il loro essere vie di montagna che percorrono lo snodo cruciale della fisionomia della penisola: l’Appennino. Questo con i suoi borghi aggrappati ai pendii, gli scorci dei monasteri nascosti tra le foreste, le sue pievi e i castelli incastonati in punti strategici, offre connessioni profonde con il creato e con le comunità custodi, che ne tramandano storia e identità: 

  • La Via del Volto Santo, tra la Lunigiana e la Garfagnana, incontra Pontremoli, Lusignana, Bagnone, Monti, Fivizzano, Argegna, Piazza al Serchio, Castelnuovo di Garfagnana, Barga, Borgo a Mozzano, Lucca.
  • La Via Matildica del Volto Santo, attraverso le terre di Matilde, passa per Mantova, San Benedetto Po, Guastalla, Reggio Emilia, Vezzano sul Crostolo, Canossa, Casina, Carpineti, Toano, Gazzano, San Pellegrino in Alpe, Barga, Borgo a Mozzano, Lucca.

Una curiosità. A Pontremoli e a Lucca si trova il Labirinto di San Pietro, simbolo per eccellenza dell’esperienza terrena umana e spirituale come viaggio alla ricerca di Dio e, quindi, in fondo, senso di ogni Cammino: pellegrinare smarrendosi per ricercare il vero Volto di Cristo. 

Alcune fonti per approfondire: www.viadelvoltosanto.itwww.viamatildica.it, www.camminiemiliaromagna.it. 

 

La strada… 

Il Cammino del Volto Santo è per gente col fiuto allenato. Non è fatto per i creduloni e per i distratti, ma per chi, come Zaccheo, non avendo possibilità di guardare Dio faccia a faccia, ne riconosce il profumo quando si ferma accanto o quanto passa sotto il naso per farsi riconoscere e per farsi invitare alla tavola della vita: Resta con noi, Signore, perché il sole ormai volge al declino. E permettere alle squame dei nostri occhi, troppo abituati all’utile e allo scontato, di scivolare via insieme alle lacrime. Così potremo dire come Maria di Magdala in quella mattina di Pasqua: Ho visto il Signore! 

Lungo i sentieri del Cammino del Volto Santo, vorremmo che ciascuno avesse la possibilità di conoscere, di toccare la vita. Sapendo già che si farà esperienza di qualcosa di smisurato! Se questo cammino di ricerca si presenta come un labirinto, non temere! Lo dice da sempre Colui che chiama a dare alla vita una forma meravigliosa! C’è, infatti, una buona notizia che attende ogni cercatore di Bellezza. 

Lungo i sentieri del Cammino del Volto Santo, vorremmo che ogni pellegrino avesse la possibilità di scorgere i tratti del Volto di Dio, riconoscendo la sua misericordia, negli occhi di chi attende per dare perdono; il suo udito affinato dalla compassione, nell’orecchio di chi lungo la strada si mette in ascolto senza pregiudizi; il suo palato sensibile alla tenerezza, nelle parole di chi riversa gratitudine per il sol fatto di essere passato davanti alla sua casa; le sue mani allenate a sollevare, nei gesti di chi accompagna e apre le porte; il suo sorriso disarmante, sulle labbra di chi sembra stesse aspettandoti, semplicemente per darti un bicchiere di acqua. 

Lungo i sentieri del Cammino del Volto Santo, vorremmo che tutti potessero dimostrare a se stessi prima che agli altri, che noi non siamo la brutta copia di Dio, ma Lui è l’originale di noi! Ecco perché ci risuonano martellanti nel nostro laboratorio di polvere di stelle, dove sono fabbricati i nostri desideri, le parole del salmista: Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto 

Lungo la Via, abbiamo scoperto che la bellezza di Dio ha tratteggiato la nostra capacità di tenerezza e bontà. La sua fedeltà ha tratteggiato la nostra capacità di fiducia e abbandono. La sua gioia ha innestato la nostra capacità di vivere per servire, dando volto al Volto! 

 

 

In allegato a fondo pagina trovi la mappa dei due cammini! 

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