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Il senso autentico della libertà

“Cristo crocifisso rivela il senso autentico della libertà, lo vive in pienezza nel dono totale di sé e chiama i discepoli a prendere parte alla sua stessa libertà”. Riportiamo alcuni stralci dell’Udienza di Giovanni Paolo II del 2 settembre 1998.

 

Gesù Cristo è la verità compiuta del progetto di Dio sull’uomo, insignito del dono altissimo della libertà. Dio ha voluto “lasciare l’uomo ‘in mano al suo consiglio’ (Sir 15,14), così che egli cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, con l’adesione a Lui, alla piena e beata perfezione” (GS, 17; cfr CCC, 1730). Aderire al progetto di Dio sull’uomo rivelato in Gesù Cristo e realizzarlo nella propria esistenza significa scoprire la vocazione autentica della libertà umana, secondo la promessa di Gesù ai suoi discepoli: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31-32).

Non si tratta soltanto di mettersi in ascolto di un messaggio e di accogliere nell’obbedienza un comandamento. “Si tratta, più radicalmente, di aderire alla persona stessa di Gesù, di condividere la sua vita e il suo destino, di partecipare alla sua obbedienza libera e amorosa alla volontà del Padre” (Veritatis splendor, 19).

Il Vangelo di Giovanni mette in evidenza che non sono gli avversari a togliere la vita a Cristo con la necessità brutale della violenza, ma è Lui che la dona liberamente (cfr Gv 10,17-18). Aderendo pienamente alla volontà del Padre, “Cristo crocifisso rivela il senso autentico della libertà, lo vive in pienezza nel dono totale di sé e chiama i discepoli a prendere parte alla sua stessa libertà” (VS, 85). Egli, infatti, con la libertà assoluta del suo amore, redime per sempre l’uomo che abusando della libertà si è allontanato da Dio, lo affranca dalla schiavitù del peccato, e comunicandogli il suo Spirito gli fa dono dell’autentica libertà (cfr Rm 8,2; Gal 5,1.13).

“Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà”, ci dice l’apostolo Paolo (2 Cor 3,17). Con l’effusione del suo Spirito, Gesù risorto crea lo spazio vitale in cui la libertà umana può pienamente realizzarsi.

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Proprio perché Cristo mi ha liberato col suo amore, donandomi il suo Spirito, io posso e devo donarmi liberamente per amore al prossimo. Questa profonda verità è espressa dalla Prima Lettera dell’apostolo Giovanni: “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1 Gv 3,16). Il comandamento “nuovo” di Gesù riassume la legge della grazia; l’uomo che l’accoglie realizza la sua libertà in maniera più piena: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,12-13).

 

 

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