N.05
Settembre/Ottobre 2000

Perché una persona può scegliere solo quando ha conosciuto

Avevo circa vent’anni quando, finalmente, ho cominciato a farmi domande circa Dio: se realmente esisteva e come dovevo pormi nei suoi confronti. Non ritenevo, infatti, “onesto” cercarlo solo quando avevo da superare un esame all’Università o quando una persona a me cara era malata, ignorandolo completamente tutte le altre volte. Non avevo, però, il coraggio di “rompere” con Lui e, questo, era più di un semplice motivo d’interesse! Ma cosa fare? Un giorno una mia ex compagna di scuola mi invitò ad un incontro di preghiera che si svolgeva nella mia comunità parrocchiale ogni settimana, tenuto dal movimento carismatico chiamato “Rinnovamento nello Spirito”. All’inizio non accettai, non ritenendo di averne bisogno. Poi, perché insisteva, per farla contenta, ci andai.

Conobbi, in quella occasione, un nuovo volto di Dio: un Dio della lode e della preghiera, un Dio capace di cambiare le tue giornate e anche l’espressione nei tuoi occhi. Quest’ultima scoperta l’ho fatta attraverso coloro che di quella mia nuova esperienza non sapevano nulla, ma che, comunque, in quel periodo mi trovavano diversa, più contenta, più disponibile, migliore!

Il filosofo Platone dice che chi ha “visto” il vero Bene, non resiste e per Lui corre qualsiasi rischio, perché è da Lui che dipende tutto il senso della propria esistenza. Da quel periodo in poi, anch’io mi misi alla ricerca del senso della mia vita. Per prima cosa offrii al Signore le mie mani, perché le usasse per fare del bene. Dopo un breve periodo di tempo, un gruppo di ragazzi che frequentavano la stessa mia chiesa, mi chiese di unirmi a loro nell’esperienza di volontariato presso i cosiddetti “bambini a rischio”, a cui poi, si è aggiunto il “centro ascolto per tossicodipendenti”. 

Le mie giornate erano ricche di impegni: studio, volontariato, lavori part-time e, poi, le uscite con gli amici, che ho sempre coltivato con cura. Alla fine della giornata, però, pur se stanca, non ero mai soddisfatta. Un giorno di Marzo del 1995, durante una delle solite riunioni di volontariato, un membro del gruppo ci informava che c’era da fare un’esperienza ad Assisi con i bambini pluriminorati dell’Istituto “B. Ludovico da Casoria” retto dalle suore Francescane Elisabettine Bigie. Entusiasta della novità, del tutto indifferente ai possibili impegni di studio, subito diedi la mia completa adesione. Partimmo il Luglio successivo in numero di dodici. In quella casa, con quei bambini e le suore che, così amorevolmente si prendevano cura di loro, mi sentivo “a casa”.

Come Pietro dopo l’abbondante pesca, anche a me, nella mia quotidianità, è nato il desiderio di seguirlo. Un’idea, quest’ultima che, prima mi lusingò, poi, mi spaventò, perché del tutto diversa da quella che avevo in mente per il mio futuro. Dopo un periodo in cui, con tutte le mie forze, ho cercato di cancellare questo pensiero che era sempre ben fisso nella mia mente e non lasciava che le cose che facevo avessero il gusto di prima, ho deciso di farmi aiutare.

Il Signore, il cui intervento, col senso di poi, ho visto evidente, mi ha fatto la grazia di donarmi un ottimo padre spirituale, al quale si è aggiunta una suora, che mi hanno proposto un cammino di discernimento, indispensabile per comprendere qualsiasi tipo di vocazione: al matrimonio, alla vita consacrata, di missione e così via. Perché una persona può scegliere solo quando ha conosciuto.

Così, sostenuta e guidata da chi, per esperienza e carisma, poteva aiutarmi, mi sono lasciata condurre lungo un paziente cammino spirituale, dove la Parola di Dio mi indicava la via e l’Eucaristia mi dava la forza per percorrerla. Inoltre il Signore, il mio vero Maestro, mi istruiva attraverso i buoni consigli di colui che ne faceva le veci, la guida spirituale a cui si aggiungeva il sostegno delle preghiere del mio gruppo parrocchiale. Il seme, che il Signore aveva gettato nel mio cuore quell’estate del ’95, è germogliato ed io ne ho potuto leggere i frutti che, con l’entusiasmo dell’abbandono nelle braccia di Dio, mi ha condotto alla scoperta del mio posto in questa grande famiglia che è la Chiesa.