N.06
Novembre/Dicembre 2013
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Solo Dio!

Riportiamo qui un testo di fra Rafael, un uomo che decide di lasciare tutto per seguire Gesù. Lo seguirà in un monastero trappista. Rafael è molto malato e la vita alla Trappa sembra quasi incompatibile con la sua malattia ma la chiamata di Gesù è irresistibile e nulla può anteporsi ad essa, neanche la malattia, perché se «è Gesù colui che guida cosa c’è da temere?».

 

 

Supponi di trovarti in casa tua, malato, circondato di cure e di attenzioni, quasi impotente, inutile, insomma incapace di provvedere a te stesso, ma un giorno vedi passare sotto la tua finestra Gesù. Se tu vedessi che Gesù è seguito da una folla di peccatori, di poveri, di malati, di lebbrosi… Se tu vedessi che Gesù ti chiama e ti dà un posto al suo seguito, e se ti guardasse con quei suoi occhi divini che irradiano amore, tenerezza e perdono, e ti dicesse: “perché non mi segui”, tu che faresti? Gli risponderesti forse: “Signore, ti seguirei se mi dessi un infermiere, medici, per seguirti con comodità e senza pericolo per la mia salute…ti seguirei sì, se fossi forte e sano per essere valido?” No certo! Se tu avessi visto la dolcezza degli occhi di Gesù non gli avresti detto nulla di tutto questo, ma ti saresti alzato dal tuo letto senza pensare alle tue cure, senza pensare minimamente a te stesso. Ti saresti unito alla comitiva di Gesù pur essendo l’ultimo – nota bene – l’ultimo! – e gli avresti detto: “Vengo, Signore, non mi importano le mie sofferenze, né la morte, né il mangiare, né il dormire; se tu mi accetti, vengo. Se tu vuoi puoi guarirmi… Non mi importa se la strada per cui mi porti è scoscesa, difficile e piena di spine; non mi importa se tu vuoi che muoia con te sulla croce. Vengo, Signore, perché sei tu che mi guidi, sei tu che mi prometti una ricompensa eterna, sei tu che perdoni e che salvi…, sei tu l’unico che ricolma la mia anima.

Allontanatevi preoccupazioni di quello che mi potrà capitare nel futuro; allontanatevi da me paure umane, perché – dato che è Gesù di Nazaret colui che guida – che cosa c’è da temere? Non ti pare, fratello, che lo avresti seguito e che non ti avrebbe importato nessuna cosa al mondo e neppure te stesso? Ebbene, è proprio questo che capita a me: sento ben dentro all’anima questo sguardo di Gesù…, sento che niente al mondo mi colma, che… solo Dio, solo Dio, solo Dio! E Gesù. mi dice: “Puoi venire quando vuoi e non ti importi di essere l’ultimo: forse che per questo ti amo meno? …Forse di più”.

 

 

San Rafael Arnáiz Barón, Opere complete, ed. Cantagalli, pp. 13-14.