N.01
Gennaio/Febbraio 2019

Sii per loro l’amore!

Una preghiera di S. Ivan di Kronštadt

Il testo che presentiamo è tratto dalla autobiografia di Ivan di Kronštadt (1828-1908), santo della Chiesa Ortodossa Russa. Dopo il matrimonio, venne ordinato sacerdote nel 1885 e gli venne affidata la parrocchia di Sant’Andrea a Kronštadt, città-fortezza, che si trova nell’isola di Kotlin nel Golfo di Finlandia. Tale parrocchia, al tempo, era popolata di persone mandate al confino e all’esilio: da criminali politici ai peggiori delinquenti che si volevano tenere ben lontani. Poiché molte famiglie seguivano i condannati, il terreno per esercitare la carità e la prevenzione era enorme. Il nuovo parroco non si risparmiò, lasciando una testimonianza di carità operosa indimenticabile, fatta di preghiera, aiuti concreti e insegnamento nella scuola locale.

Il testo, in sé, è una preghiera fatta da un padre spirituale per i propri figli. Due cose desidero far emergere: la prima è che la figura dello staretz, resa famosa in occidente sia dal personaggio Zosima, nei Fratelli Karamazov di Dostoevskij, il padre spirituale per eccellenza, di solito è un monaco. Qui abbiamo invece la figura del padre spirituale, mirabilmente tracciata, incarnata in un parroco uxorato. E il secondo motivo è il risultato della applicazione di una delle regole fondamentali della lex orandi: vuoi sapere cosa sia un sacramento? Chiedi alla Chiesa come lo celebra, ossia, interroga i testi eucologici. Qui potremmo dire la stessa cosa: vuoi vedere cosa sia e come debba vivere un padre spirituale? Leggi cosa chiede Ivan di Kronštadt in questa preghiera.
Gesù Cristo è il vero pastore di ogni anima. Nel chiedere a Gesù di essere quello che lui ritiene di non poter dare, in realtà emergono i tratti fondamentali di come deve essere un vero padre spirituale.

 

 

Signore, accogli la mia preghiera unita alle lacrime per i miei figli spirituali,
per tutti i cristiani ortodossi che cercano di esserti graditi,
e vedi in questa preghiera l’espressione
della mia preoccupazione per la loro salvezza, il segno del mio zelo pastorale

Ti prego di essere per loro
la voce e la tromba che li ridesta dal loro sonno impuro,
lo sguardo che scruta il loro cuore,
la mano che li guida nel loro pellegrinaggio verso la patria celeste,
che li rialza nelle loro cadute nell’incredulità,
nella vigliaccheria e nello scoraggiamento.
Sii per loro l’amore materno — di cui io sono così privo! —
che vigila teneramente sul loro autentico benessere.
“Mi sono fatto tutto a tutti per salvare ad ogni costo qualcuno” (1Cor 9, 22)

In verità tu sei il Pastore
che pasce segretamente e invisibilmente le anime degli uomini.
Tu sei l’unico vero maestro che parla al cuore del suo popolo.
Tu sei l’unico vero Amico delle tue creature, tuoi figli per grazia;
sei un abisso di sapienza e di onnipotenza;
solo tu sei sempre desto e vigilante,
ci insegni il tuo cammino anche durante il nostro sonno.
Sii tu stesso, Signore, il Pastore e il Maestro del gregge che mi hai affidato:
conducilo verso pascoli abbondanti;
custodiscilo dai lupi spirituali e carnali;
guidalo sul cammino della verità, della giustizia e della pace.
Sii per loro, al mio posto, luce, occhi, labbra, mani, sapienza.
Ma sii per loro soprattutto l’amore, di cui io peccatore sono così povero!

 

 

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