«Datevi al meglio della vita!» (ChV 143)
Preghiera per la 57a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
L’immagine è una tempera su cartoncino di Stefano Nava, estremamente ricca di riferimenti biblici nascosti nella scena. Il motivo principale è l’annuncio che il «meglio della vita» è Gesù, raffigurato al centro e non immediatamente riconoscibile – perché così è spesso dell’incontro con il Signore – se non per due ‘indizi’: l’abito rosso rivestito di blu, colori tipici dell’iconografia per indicare la duplice natura umana e divina di Cristo e la sciarpa con tre righe orizzontali che vuole ‘ricordare’ il – tallit – il mantello della preghiera del quale è sufficiente toccare un lembo per essere guariti (Mt 9,20; Mt 14,36).
Appena dopo l’incontro con Gesù i due giovani intuiscono la promessa del loro futuro – la loro vocazione, il meglio di loro stessi (ChV 257) – raffigurata dalle loro stesse ombre che, proiettate in avanti, danzano la vita. La felicità, la fecondità, la vocazione è sempre in movimento, in avanti, ‘per’ qualcuno (ChV 286). I due guardano Gesù, forse ancora non lo hanno riconosciuto, non si sa se lo seguiranno oppure no, ma sono accesi di quella promessa che avvince senza costringere, sempre lascia spazio alla libertà nella sequela (Lc 18,27). All’alba (Mt 20,1; Mt 28,1; Gv 21,4) dell’incontro, il Risorto è già un passo oltre, sempre in cammino.
Il dipinto è ricco di segni che ricordano coloro che dopo l’incontro con il Signore, hanno riconosciuto la loro vocazione: sullo sfondo la casa di Zaccheo con accanto il sicomoro (Lc 19,1-10) e lì accanto la punta della barca di Simone ed Andrea (Mc 1,16); poco più avanti la brocca dimenticata dalla Samaritana (Gv 4,28) e il fuoco di brace ancora acceso dopo il pranzo di pesce arrostito consumato con il Risorto (Lc 24,36-42; Gv 21,1-9). Ancora, sulla sinistra, le monete lasciate da Matteo (Mt 9,9; Lc 5,27) e ai piedi di Gesù, il vaso di nardo, di cui ancora sentiamo il profumo, insieme al Vangelo (Gv 12,3; Mc 14,1.9).
Sulla sinistra alcuni alberi che iniziano a germogliare (Is 61,11) perché c’è un motivo per cui alzarsi (Ct 2,10) e decidersi a spendere la vita: c’è un inverno che sta finendo e qualcosa di nuovo che sorge (Is 43,19) e si impone come la scelta da fare, la via da prendere, qualcuno per cui spendere tutta la propria vita (EG 273).
Anche la preghiera composta per la 57a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni è fitta di citazioni, quasi un viaggio all’interno dell’Esortazione apostolica postsinodale Christus vivit (visita vocazioni.store).
Signore Gesù,
incontrare te (ChV 34; 129; 132; 234)
è lasciare che il tuo sguardo (ChV 67b) ci raggiunga
lì dove ci siamo nascosti.
Solo i tuoi occhi vedono
e amano tutto di noi (ChV 251):
donaci la luce del tuo Spirito (ChV 46; 107)
perché guardando te
conosciamo il nostro vero volto
di figli amati.
Signore Gesù,
scegliere te
è lasciare che tu vinca l’amarezza
delle nostre solitudini (ChV 12; 88; 90; 263)
e la paura
delle nostre fragilità (ChV 120; 239);
solo con te la realtà si riempie di vita (ChV 1).
Insegnaci l’arte di amare:
avventura possibile
perché tu sei in noi e con noi (ChV 2).
Signore Gesù,
seguire te
è far sbocciare i sogni e prendere decisioni (ChV 143)
è darsi al meglio della vita (ChV 143).
Attiraci all’incontro con te
e chiamaci a seguirti per ricevere da te
il regalo della vocazione (ChV 289):
crescere, maturare e divenire dono per gli altri (ChV 289).
Amen
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