N.06
Novembre/Dicembre 2019

Il cerchio, i raggi, l’amore

Un testo di Doroteo di Gaza

 

Il testo che presentiamo è di uno degli autori più importanti del cristianesimo palestinese: Doroteo di Gaza (VI sec.). Tra tutte le regioni del cristianesimo antico, paradossalmente, proprio la terra di Gesù, in epoca patristica, non è molto conosciuta al di fuori dei circoli degli specialisti. Eppure, vi sono figure di grande spessore che hanno segnato profondamente tutta la spiritualità cristiana. Una di queste è proprio Doroteo, discepolo del non più famoso, ma ugualmente grande, Barsanufio di Gaza. Doroteo è uno dei punti di riferimento per chi si occupa di direzione spirituale, soprattutto per le sue Lettere. Rappresentante del monachesimo palestinese, il suo influsso in altre tradizioni si farà sentire soprattutto per mezzo di Teodoro Studita, il grande riformatore del monachesimo bizantino.

Il testo che presentiamo è breve, ma intenso. Utilizza un’immagine che ritroviamo anche, meno immediata, nello Pseudo-Dionigi, un testo del V sec. che avrà un enorme influsso sulla storia della mistica e della teologia. Qui Doroteo spiega la dinamica dell’amore, come la sorgente sia unica e gli effetti — tra di noi e con Dio — profondamente relazionati tra loro. La carità tra di noi cresce o decresce nella misura in cui siamo più o meno vicini alla Sorgente.

 

“Perché comprendiate il senso del discorso, vi propongo un’immagine tratta dai padri. Immaginate che per terra vi sia un cerchio, ovvero una linea circolare tracciata con il compasso a partire da un centro. Si chiama centro il punto che sta proprio in mezzo al cerchio. Prestate attenzione a ciò che vi dico. Immaginate che questo cerchio sia il mondo, che il punto centrale del cerchio sia Dio e che le linee che dalla circonferenza arrivano al centro siano i cammini o i modi di vivere degli uomini. Poiché dunque i santi, nel desiderio di avvicinarsi a Dio, avanzano verso l’interno, nella misura in cui avanzano si avvicinano  a Dio e gli uni agli altri; e quanto più si avvicinano gli uni agli altri, tanto più si avvicinano a Dio. Immaginate allo stesso modo la separazione. Quando, infatti, si allontanano da Dio e si ritirano verso l’esterno, è chiaro che quanto più si ritirano e si allontanano da Dio, tanto più si allontanano gli uni dagli altri, e quanto più si allontanano gli uni dagli altri, tanto più si allontanano anche da Dio. Ecco, tale è la natura dell’amore. Nella misura in cui siamo lontani e non amiamo Dio, nella stessa misura ciascuno di noi prende le distanze dal prossimo; se invece amiamo Dio, quanto più ci avviciniamo a Dio attraverso l’amore per lui, tanto più siamo uniti all’amore del prossimo, e quanto più siamo uniti al prossimo, tanto più siamo uniti a Dio”.

 

Testo tratto da Doroteo di Gaza, “Insegnamenti”, n.78, in Id., Comunione con Dio e con gli uomini. Vita di abba Dositeo, Insegnamenti spirituali, Lettere e Detti, a cura di L.Cremaschi, Magnago (BI): Qiqajon, 2014, 145-6.

 

 

 

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