N.06
Novembre/Dicembre 2021

Una ecologia della visione – Approfondimenti

Proponiamo alcuni approfondimenti relativi all’articolo Una ecologia della visione di Silvio Grasselli.

 

 

Video:  

Riccardo Falcinelli (1973) è un visual designer. Insegna Psicologia della percezione presso la facoltà di Design ISIA di Roma. Nel 2020 ha pubblicato presso Einaudi Figure. Come funzionano le immagini dal Rinascimento a Instagram. Nel video ‘Figure. Come si guarda un’immagine”, una presentazione del suo lavoro nel corso del festival “Insieme. Lettori, autori, editori”, durante la quale espone alcune degli excursus storici sul modo di fare e di guardare immagini nel corso dei secoli e sulla trasformazione dello statuto e della natura delle immagini nel nostro tempo.  

 

 

Testo on line: 

“Le nuove solitudini nell’era digitale” di Massimo Capponi 

Pubblicato on line in “Studi umbri”, volume 10, n.2, 2018 

 

Recensendo Sherry Turkle, Alone Together. Why We Expect More from Technology and Less from Each Other, Basic Books, New York 2011, trad.it. Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri, Codice Edizioni, Torino 2012, Massimo Capponi - ricercatore universitario all’Università di Perugia dove insegna Informatica applicata all’educazione - compone una analisi ampia su quanto e come la tecnologia influenzi la capacità di costruire relazioni chiamando in causa anche le immagini e la facoltà dell’immaginazione. 

 

 

Bibliografia: 

 

 – Falcinelli, R., Figure. Come funzionano le immagini dal Rinascimento a Instagram, Einaudi, Torino, 2020. 

Riccardo Falcinelli, designer, docente e studioso, entra negli ingranaggi delle immagini, trattandole non come simboli da decifrare, ma come meccanismi da smontare, spiega in che modo sono state progettate e costruite, e perché.  

 

 – Bredekamp, H., Immagini che ci guardano. Teoria dell’atto iconico, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2015. 

L’autore, un autorevole storico dell’arte, si interroga sul perché l’idea stessa di immagine, il suo fascino e la sua potenza siano temi sempre attuali. Questo dipende in primo luogo dall’inedita predominanza del visuale in tutti gli ambiti del nostro quotidiano. Ma dietro si annida un problema più profondo e paradossale: le immagini, in quanto artefatti, non possiedono vita propria, eppure sviluppano una presenza che le differenzia e le eleva rispetto alla materia inanimata. Da qui l’aspettativa che la riflessione possa spingersi oltre il livello del puro sguardo, della mera contemplazione. Nell’apparente conflitto tra fissità e vitalità sta il vero potere attivo delle immagini. Partendo da questo presupposto, Horst Bredekamp sviluppa una teoria dell’atto iconico complementare a quella dell’atto linguistico e distingue tre aree in cui le immagini operano attivamente: la vita artificiale, lo scambio di immagine e corpo e l’energia autonoma della forma. Il volume rappresenta la stimma di decennali ricerche sulla fenomenologia delle immagini e sulla loro forza intrinseca. 

 

 

Se hai trovato interessante questo materiale, leggi anche l’articolo Una ecologia della visione di Silvio Grasselli.